Non solo una: contro la violenza sulle donne
Non solo una giornata, non solo una donna, non solo una commedia, non solo una riflessione.
Modelli di Comunicazione per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
La violenza sulle donne: teatro e formazione per contribuire ad un mondo migliore
La violenza contro le donne è un argomento purtroppo e per fortuna di cui si parla spesso. Purtroppo perché i fatti di cronaca ci costringono a farlo. Per fortuna perché la sopraffazione verso il genere femminile non è certo un’invenzione recente e soltanto attraverso il parlarne e il creare una cultura che sia completamente contraria a certi comportamenti, si può combattere in modo efficace la diffusione della violenza. Modelli di Comunicazione ha una particolare attenzione per questi temi, sia per l’importanza che essi hanno nella nostra società, in cui una scuola come la nostra di coaching e counseling è certamente un riferimento culturale, sia per la specificità stessa dei fenomeni discriminatori e violenti, che riteniamo odiosi e criminali.
In questa occasione, abbiamo pensato di unire due mondi, quello teatrale e quello della formazione in una serie di appuntamenti che possano contribuire a sensibilizzare ancora di più le persone verso il grave problema della violenza contro le donne. Vogliamo a nostro modo, rispondere ad una chiamata importante e civile, facendo quello che più ci rappresenta, offrire spunti, modelli di linguaggio, prospettive diverse e strade percorribili per donne e uomini che non si riconoscono nel copione della sopraffazione. Da un lato quindi, attraverso la potenza del teatro, racconteremo una storia divertente e profonda, che parli di donne libere, emancipate, controcorrente e che non hanno paura di essere se stesse. Donne che rappresentano un modello femminile autoironico e alla pari e che non temono di fare scelte anticonvenzionali. In un mondo possibile in cui la paura di una non accettazione, di un rifiuto o di una imposizione non ha spazio. Possiamo accettare di avere paura, certo, ma continuando a sentirci rispettate e sicure.
Il rispetto e la sicurezza saranno quindi gli argomenti del nostro webinar: «Il linguaggio molesto – la parola e la legge» in cui la nostra trainer coach Valentina Ferrari dialogherà con l’avvocata Sara Sgrò. Verrà affrontato il tema delle molestie sul lavoro e nella vita quotidiana, in particolare nell’accezione più subdola e manipolatoria. In questo senso, le relatrici cercheranno di offrire spunti per «difendersi» attraverso la parola e una comunicazione efficace e naturalmente facendo riferimento alle leggi che tutelano contro le molestie di varia natura.
Free Webinar
Il linguaggio molesto: la parola e la legge
25 novembre 2024
Dalle 20 alle 21
Come ci si può difendere? Soprattutto quando l’azione molesta è subdola e manipolatoria.
Quali e quanti esempi si possono fare di linguaggio molesto, volto a creare disagio, che invece non viene percepito come tale da chi lo utilizza. La risposta è spesso: «Non volevo offendere nessuno» oppure «Era un complimento». Quali sono i limiti? Come farli rispettare attraverso la parola innanzitutto? Ci sono risposte possibili che possono aiutare a chiudere la comunicazione quando il linguaggio diventa molesto. Le parole possono proteggere e difendere. Laddove questo non bastasse: in che modo la legge tutela quando le molestie sono «nascoste»?
Il webinar prevede una forte interazione per dare la possibilità a tutt* i partecipanti di portare esempi e contributi.
Con Valentina Ferrari (Coach PCC ICF, counselor CNCP, trainer PNL Sistemica e Soft Skills) e Sara Sgrò (Avvocata, Immigration Consultant, Global Mobility Specialist)
A teatro
Bentornata Francesca!
22 e 23 novembre 2024
Alta Luce Teatro, Alzaia naviglio grande 190, Milano
Un giorno, dopo mesi di lontananza e qualche breve messaggio, Francesca si presenta a casa delle due donne con un bambino in fasce e chiede di essere ospitata. Inizia una convivenza difficile in cui le donne si affrontano fra pannolini, biberon, fidanzati, spasimanti, amiche folli, pianti e risate. All’ennesimo colpo di scena, vincerà l’amore, anche se in modo molto particolare.
È un mondo difficile per essere madri, per stare insieme, per volersi bene e per accettarsi reciprocamente con rispetto. Questa accettazione non ha nulla a che vedere con la coppia sposata formata dalle due protagoniste, né con la maternità da single, né con l’amore per figli non solo propri, né con la vita libertina. Tutte queste cornici sono naturali all’interno della storia. Sono cornici per l’appunto. La vera difficoltà, quella che fa scattare il meccanismo comico perché la spinta è in quella direzione, è di parlarsi e di rispettarsi davvero. Non per la categoria alla quale si appartiene e per le protagoniste è impossibile da trovare perché sono donne piene di interessi e sfaccettature, ma per l’identità, la personalità di ciascuna di loro. La loro personalità è ricca, i caratteri decisi, anche se con sfumature diverse. Sono lontane anni luce dagli stereotipi di genere. Sono attive. Sono realizzate come persone e come donne. Se proprio vogliamo dirla tutta, anche l’unico uomo della commedia è tutte queste cose.
Le storie abituano le persone a credere che ciò che viene raccontato sia verosimile. Tra verosimile e vero il passo è brevissimo.
È vero che potrebbero esistere donne come Lidia, Marina, Francesca e Yvette? Assolutamente sì. Dobbiamo solo abituarci a loro e a ridere con loro.
Con Valentina Ferrari, Sarah Paoletti, Silvia Pietta e con Laura Carroccio e Alessandro Smorlesi.
Regia di Arturo di Tullio. Produzione Teatro dell’Allodola