“Ma davvero mi vuoi convincere così?”
Persuasione e vendita: il nostro articolo su Marketplace
Tutto è vendita?
C’è chi la descrive nei minimi dettagli, chi ne elogia il colore, chi il tratto: risposta errata, tutti scartati.
Ecco, questa è una domanda giusta da fare. Perché crea un bisogno – l’avere una penna con cui scrivere – che richiama qualcosa che lo soddisfi: siamo al cuore della vendita. Nel lavoro vendiamo noi stessi in ogni istante: non solo se lo facciamo di mestiere, ma anche in ogni tipo d’interazione con l’ecosistema che ci ruota intorno. Ci vendiamo quando ci relazioniamo con un superiore, quando chiediamo ai collaboratori di fare di più credendo ad un obiettivo, quando lavoriamo in un team di progetto in cui serve collaborazione, quando parliamo in pubblico, quando facciamo selezione del personale. Vendiamo noi stessi, i nostri obiettivi, le nostre idee, le nostre motivazioni, l’immagine che vogliamo dare: e con esse ci aspettiamo un risultato. La differenza sta nel fatto che alcuni di noi – una netta minoranza – sa quali risultati vuole e come raggiungerli, mentre la restante maggioranza agisce ignorandoli.
Persuadere e influenzare: una questione di obiettivi
Nella persuasione il linguaggio gioca con l’inconscio come fosse un prestigiatore
La base è usare verbi e parole il più generici possibili, perché in questo modo l’interlocutore può metterci i contenuti ed i significati che preferisce. Facciamo un esempio semplice applicato alla vendita.
Se io dico “…in questo team siete tutti importanti ed avete tutti l’opportunità di affermare le vostre idee e i vostri talenti per contribuire al raggiungimento di risultati eccellenti”, questa affermazione sarà interpretata da ciascuno in modi del tutto personali, creando motivazione e consenso; ognuno infatti “pescherà” automaticamente nel proprio inconscio i significati che la propria esperienza attribuisce alle seguenti parole generiche: importanti, opportunità, affermare, idee, talenti, contribuire, risultati eccellenti.
Il concetto è il medesimo di quello precedente: sotto l’involucro a-specifico, ognuno ci mette parte del suo mondo interno, che noi non conosciamo. Quello che possiamo fare è individuarli e poi riproporli a livello verbale: questo genera nell’interlocutore un’immediata e straordinaria sintonia, creando un canale inconscio e privilegiato di empatia e di attenzione a noi.