La forma sotto il caos

La forma sotto il caos: connessioni utili per costruire un mindset adatto a vivere meglio 

la forma sotto il caos

Viviamo nel caos, cioè in un mondo BANI: fragile, ansioso, non lineare e incomprensibile. 
Oggi siamo al caldo nella nostra casa, domani una guerra che non capiamo ce la distrugge. Ma anche cose più leggere: un collega ci fa le scarpe e restiamo emarginati dalla carriera che ci immaginavamo; i nostri genitori invecchiano più rapidamente di quanto ci fossimo immaginati e il ruolo di figlio si inverte d’improvviso. E via così.  È un contesto che ci sfida continuamente, richiedendoci di rivedere i nostri modelli mentali e di sviluppare nuove competenze per navigare in questa incertezza cosmica. Questo mondo ci dà ansia perché non riusciamo a comprenderlo e tanto meno a controllarlo.
Ma come possiamo trovare un senso e una direzione in questo caos?

 

Per capire il caos dobbiamo pensare in modo complesso

 

Il mondo BANI è un mondo all’apparenza caotico, fintantoché non riusciamo a rintracciarne un “codice” che gli dia senso: allora diventa complesso.
Complesso significa non lineare.
Per intenderci: se A causa B e B causa C, allora quando si verifica A possiamo ragionevolmente prevedere che accadrà C, e attrezzarci. Bene, il mondo non funziona così: è fatto di infinite variabili tra loro connesse in modo circolare e non lineare.
E’ la stessa cosa che accade quando analizziamo un ecosistema: qualunque cosa vi introduciamo (ad esempio un innocuo coniglio in un’isola che non ne ha mai avuti), risulta difficile prevederne gli esiti. O un team: gli effetti indesiderati di una promozione di un collega possono ripercuotersi sulla motivazione degli esclusi, sul clima del team, o sull’equilibrio vita-lavoro, e portare a sviluppi ben diversi da quanto, linearmente, potremmo attenderci.
Quello che ci serve è un nuovo modo di pensare, cioè un nuovo mindset, che ci permetta di:

  • Connettere i puntini, cioè vedere innanzitutto le relazioni tra eventi, persone e decisioni
  • Avere un approccio al cambiamento continuo, aperto, flessibile e adattivo
  • Agire con consapevolezza, riconoscendo passo passo come le nostre azioni influenzano il sistema.

 

L’integrazione fra PNL e Sistemica serve per sviluppare il mindset

 

La Programmazione Neuro-Linguistica – PNL nasce come una modellizzazione linguistica di come funzionano il pensiero, la comunicazione, i comportamenti e le relazioni. Tecnicamente si definisce come lo studio dell’esperienza soggettiva. Naturalmente, presa in questo modo, è a rischio linearità: un insieme di tecniche per leggere una persona in modo meccanico, e intervenire. Per farle fare il salto di qualità adatto al mondo complesso dobbiamo integrarla con la dimensione sistemica, che invece è lo studio dell’esperienza inter-soggettiva, cioè di come ognuno di noi sia l’esito delle relazioni che ci definiscono all’interno dei nostri contesti.

Far proprio questo approccio, ad oggi, è forse l’unico modo per modificare “dal basso” il nostro mindset e cominciare a cogliere la complessità del mondo BANI. Non tanto approfondendo e specializzandosi, ma imparando a connettere le cose. E’ una meta-competenza, che non si impara studiando ma pensando, agendo, connettendo, osservando con occhi concentrati sulla struttura di quello che facciamo e degli effetti che otteniamo. Ecco, in una società che punta tutto sulle performance, questa competenza diventa merce rara perché richiede tempo, pazienza ed errori continui.

Parallelismi: PNL come Open Source e Intelligenza generativa

Un aspetto affascinante della PNL è la sua natura “open source”. I suoi modelli e tecniche sono stati condivisi e adattati nel tempo, proprio come accade nelle community tecnologiche. Ogni lettura della realtà può avvenire attraverso la modellizzazione PNL, che quindi si popola progressivamente di tool che vengono inglobati nel modello originario. Questo spirito collaborativo è cruciale in un mondo BANI, dove nessuno ha tutte le risposte ma la co-creazione può portare soluzioni innovative. 

Possiamo fare un salto anche più in là, per fare un parallelismo con l’intelligenza artificiale generativa: proprio come l’AI crea nuove idee partendo da dati esistenti, la PNL insegna ad apprendere, che a sua volta significa aumentare la possibilità di generare nuove prospettive.

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Navigare la complessità: dalla resilienza all’exaptation

Se il mondo BANI sembra travolgerci, come possiamo attrezzarci? Meglio ribelli, resistenti o resilienti? La resilienza, termine venuto in auge durante il Covid, sembra offrire più prospettive, ma in termini evolutivi esiste qualcosa di ancora meglio: si chiama exaptation. Una breve esplorazione di alcuni termini di attualità, tra etimologia, scienze evolutive e pensiero complesso. Approfondisci qui