Growth Mindset: e tu, hai una mentalità fissa oppure orientata alla crescita?
Cos’è una mentalità orientata alla crescita? Com’è connessa con un mindet adatto ad affrontare la complessità odierna? In che modo un approccio di coaching sistemico può svilupparla?
Mindset: in italiano si dice mentalità, ma in inglese esprime meglio un concetto di “struttura mentale” che è particolarmente funzionale quando si tratti di analizzare in modo più dettagliato come funziona e cosa produce il sistema cognitivo di un individuo.
Carol Dweck, psicologa e ricercatrice americana, nella sua ricerca ha evidenziato l’esistenza di due mindset molto generali che praticamente dividono in due l’umanità. Il primo, Fixed Mindset, si struttura sulla credenza che l’intelligenza (nel senso generale) sia una dote innata; il secondo, Growth Mindset, parte dal presupposto che l’intelligenza sia una qualità che può essere allenata e incrementata.
In termini PNL siamo di fronte a un metaprogramma che potremmo definire Intelligenza innata vs. Intelligenza coltivabile. Ma la cosa più interessante sono le conseguenze derivanti dal fatto di essere schierati da una parte oppure dall’altra: Carol Dweck esemplifica i diversi atteggiamenti delle persone rispetto alle sfide, agli ostacoli, alle critiche, ai cambiamenti, all’impegno personale (vedi figura). Quello che ne emerge è il potenziale nettamente superiore del Growth Mindset, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo.
Naturalmente su questo concetto sono nati immediatamente alcuni falsi miti, come quelli evidenziati in un articolo di Harvard Business Review.
Primo mito: Growth Mindset significa sforzarsi per far crescere il business.
Secondo mito: le aziende possono avere una mentalità di crescita, le persone no.
Terzo mito: la crescita non ha limiti.
Quarto mito: il Growth Mindset è innato.
Quinto mito: Il Growth Mindset serve a spingere gli altri a fare di più.
Questi miti, nati evidentemente dal lato Fixed Mindset, sono tutti fasulli. Il Growth Mindset può essere invece una scelta consapevole di crescita personale, un allenamento continuo a vedere in ogni circostanza un’opportunità evolutiva, una tensione positiva verso la crescita personale accettando i propri limiti umani, una sana volontà di capire il mondo attorno a sé. La posta in gioco è una vita ricca di responsabilità ma anche di senso e nuove opportunità.