Voltare pagine: romanzi per l’estate
Volete avere un po’ di peso nella borsa per andare al mare o sui monti? Eccovi qualche tomo per svagarvi e soprattutto viaggiare nel fantastico mondo delle storie. No, non sono saggi di Sistemica, di PNL, di Pensiero Complesso. Sono romanzi. Ma come ogni storia, sono pronti per innescare riflessioni ed emozioni che ci proiettino fuori dai soliti schemi.
E’ irriverente, lo sappiamo, ma partiamo così: scrittori e scrittrici morti da un pezzo.
Lei è Simone De Beauvoir, filosofa e romanziera, il libro è Memorie di una ragazza perbene.
Come si diventa donne eccezionali? Lei ce lo dice raccontando di sé dall’infanzia all’età adulta, passando attraverso i soliti libri proibiti, un’educazione borghese e la trasmissione di un modello femminile rassicurante. “Papà diceva spesso: – Simone ha un cervello d’uomo; Simone è un uomo -. Però mi trattava da ragazza. Jacques e i suoi compagni leggevano i veri libri, erano al corrente dei veri problemi; vivevano a cielo aperto: io ero confinata in una nursery. Ma non disperavo. Confidavo nell’avvenire.”
E quante di noi ancora confidano nell’avvenire per una vera e reale parità? Consigliato a tutti, anche a uomini che si sentono molto “femministi”.
Sempre di ragazze parliamo, ma questa volta è una protagonista scritta da un uomo: La ragazza di Bube di Carlo Cassola.
Di questo romanzo neorealista c’è anche una versione cinematografica di Luigi Comencini con Claudia Cardinale giovanissima. Una bella storia d’amore, di ideologia e di una società che non c’è più, ma che è interessante conoscere dalle pagine dei libri. Il romanzo vinse il premio Strega e ha una scrittura scorrevole, profonda e ci conduce ad un tema più attuale: le scelte, il senso del dovere e il fare i conti con la complessità dell’amore (ma esiste davvero qualcosa di non complesso?).
A proposito di complessità passiamo ad autori/autrici morti da non molto, lui è Roberto Bolano (scritto con la tilde sulla n, ma non riesco a trovarla sulla tastiera) e il suo libro è Detective selvaggi. Quando l’ho chiesto in libreria, una ragazza in gamba non trovandolo, mi ha detto: “Sai che forse l’hanno messo fra i thriller?” e io: “Ussignur!”. Ecco, non lo è. E’ una storia di poeti e poetesse, folli e sconclusionati, in viaggio. Ed è un capolavoro. Consigliato per chi vuole sguazzare, oltre che nel mare anche in letture profondissime e cervellotiche.
Morti da pochissimo. Comincio da lui così mi tolgo il pensiero. Quello che un ministro ha confuso con una partita di calcio, forse per fare una battuta, dai, come fa a non conoscere Milan Kundera, ne parla pure Venditti in una canzone e fu un tormentone durante la trasmissione Quelli della notte negli anni ’80. Se avete osato non leggerlo, approfittate ora de L’insostenibile leggerezza dell’essere. “L’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato”. Come si capisce che è stato scritto negli anni ’80…
Stessa categoria, ovvero morto 2023, Cormac McCarthy. Oltre il confine è un capolavoro. Fidatevi. E’ tristissimo, ma è un romanzo lirico, profondo. Una storia meravigliosa di due fratelli e di come diventano adulti, perdendosi, ritrovandosi e incontrando la vita e il dolore. La prima parte dedicata all’incontro con una lupa è semplicemente magnifica. Parla di libertà e di come sia indispensabile scendere a patti con la natura delle cose che incontriamo. Stare nella complessità del mondo e rispettarlo.
Parliamo di vivi, ora. Passiamo al faceto, suvvia, siamo stati troppo seri. Eccovi dei fantasy per chi è appassionato del genere o semplicemente ha iniziato a divertirsi con noi e con i giochi di ruolo di Modelli di Comunicazione. Volete cominciare ad avere dimestichezza con elfi, nani, hobbit e affini? Eccovi qualche consiglio fantasioso.
Cominciate da I draghi del crepuscolo d’autunno di Margareth Weiss e Tracy Hickman, direttamente dagli anni ’80, classicone fantasy con nani, elfi, draghi etc. Una sorta di Dungeons and Dragons come nella serie Stranger Things, di cui qualcuno di noi sta aspettando gli episodi conclusivi.
Passate poi alla Trilogia dei Lungavista, che sono riuscita a leggere persino io e che si potrebbe definire come un giallo in salsa fantastica, scritto bene e indicato per un approccio moderno al fantasy letterario.
Ultimo consiglio: parliamo di nani, per stomaci forti e veri appassionati. Se sopravviverete a questa serie conoscerete anche il numero di peli nella barba di un nano (o di una nana): La saga della terra nascosta di Markus Heitz.
Buone vacanze!
A cura di Valentina Ferrari